La malattia di Parkinson (MP) è una delle più prevalenti malattie neuro-degenrative che colpiscono i neuroni dopaminergici nei gangli della base, causando deficit nelle performance motorie di base¹ ² ³.
La dopamina, infatti, gioca un ruolo importante nella preparazione e nell’esecuzione del movimento e la sua mancanza è tra le cause dei sintomi principali della MP, che includono tremore, rigidità, instabilità posturale e bradicinesia. Con la progressione della malattia, generalmente l’andatura è compromessa e peggiora nel tempo, traducendosi in una causa rilevante di disabilità nelle persone con MP a cui si associa un aumento del rischio di cadute e la perdita di indipendenza⁴ ⁵ ⁶.
I disturbi dell’andatura possono essere classificati come continui (diminuzione della lunghezza del passo e della velocità dell’andatura, aumento della frequenza dei passi, aumento del doppio tempo di appoggio e asimmetria sinistra-destra)⁷ ed episodici (festinazione e freezing)⁸. Entrambi i tipi di disturbi dell’andatura sono fortemente disabilitanti perché compromettono la mobilità e peggiorano la qualità della vita dei pazienti⁹.
Le strategie di gestione farmacologica hanno dimostrato essere efficaci nelle prime fasi della malattia, producendo un sollievo temporaneo dei sintomi, ma dopo 5 a 8 anni dopo l’inizio della terapia dopaminergica, i disturbi dell’andatura di solito riemergono¹º.
Considerando la ridotta reattività agli agenti farmacologici nel tempo, i ricercatori hanno esplorato approcci riabilitativi che devono essere considerati come integrativi alla terapia farmacologica tradizionale per dare efficacia ai trattamenti dei disturbi dell’andatura nella MP¹¹.
Alcune revisioni sistematiche hanno mostrato che la terapia fisica convenzionale potrebbe migliorare l’andatura, così come l’equilibrio, la mobilità e la presa funzionale nei pazienti con MP¹² ¹³ .
Oltre alle terapie convenzionali, evidenze incoraggianti hanno dimostrato che l’uso di stimoli sensoriali esterni utilizzando la stimolazione uditiva ritmica (ad es. mediante metronomo) o la stimolazione visiva possono migliorare i parametri spazio-temporali dell’andatura nelle persone con MP, almeno a breve termine.
Nello specifico, il cueing si riferisce all’uso di uno stimolo temporale o spaziale per regolare il movimento28; questa corrispondenza dell’andatura della persona con uno stimolo esterno (o un cue) è fatta allo scopo di alterare le caratteristiche cinematiche dell’andatura e, in diversi studi, è stato dimostrato che migliora la cadenza dell’andatura, la lunghezza del passo, la velocità e la stabilità posturale29 30.
Alcuni studi hanno mostrato che diverse tecniche di cueing, come gli stimoli uditivi ritmici esterni, sono state utilizzate per integrare il ritmo interno, assente o deficitario, volto a migliorare la disfunzione dei gangli della base. Altri studi hanno utilizzato segnali visivi (come la collocazione di indicatori visivi sul pavimento, l’uso di puntatori laser o occhiali adattivi) per impostare la lunghezza corretta della falcata, fornendo così informazioni esterne per aiutare ad aumentare lo schema motorio deficitario18 21 22 23 25.
L’uso di segnali uditivi e visivi esterni può migliorare l’andatura indirizzando l’attenzione sul compito di camminare, rimuovendolo dalla via automatica dei gangli della base18 19 31.
Ai pazienti viene insegnato a dedicare la loro attenzione all’andatura tramite specifiche istruzioni di auto-intervento32 o utilizzare le indicazioni26 o una combinazione di questi. Gli effetti positivi del cueing nei pazienti con MP sono abbondanti e ben noti. Le revisioni recenti hanno riassunto l’efficacia del cueing esterno sul miglioramento del controllo dell’andatura33, delle prestazioni funzionali34 e della calligrafia35.
Nella MP, è stato provato a lungo l’uso di stimoli sensoriali visivi e uditivi per migliorare l’andatura36.
Due meccanismi principali sono stati suggeriti per sostenere questo fenomeno. È stato dimostrato che nei pazienti con MP, la dipendenza visiva è utilizzata per compensare un feedback cinestetico alterato. Allo stesso tempo, il trattamento rivolto all’attenzione viene utilizzato anche per alleviare gli automatismi della marcia. Si ritiene che sia la dipendenza sensoriale sia quella attentiva svolgano un ruolo nel controllo dell’andatura20.
La proiezione di un’indicazione visiva, principio su cui si basa l’utilizzo di Q-WALK, può consentire al paziente di superare i deficit nel proprio sistema di cueing interno, aumentando le capacità sensoriali e attentive.
In letteratura è stato studiato il livello di miglioramento dell’andatura (esaminando la velocità di camminata e la cadenza della linea di base) utilizzando i segnali metronomo (uditivo), laser (visivo) e tattile. I risultati hanno dimostrato che i segnali visivi hanno prodotto il più alto livello di miglioramento dell’andatura su tutti i parametri testati.
Al contrario, i segnali uditivi (metronomo) hanno determinato il livello minimo di miglioramento dell’andatura generale37. Ciò dimostra una forte motivazione per l’utilizzo della visualizzazione rispetto ad altre indicazioni disponibili.
Avere un indizio visivo automatico, principio su cui si basa l’utilizzo di Q-WALK, si è dimostrato essere più vantaggioso per i pazienti rispetto agli stimoli “on demand” nel ridurre gli episodi di Freezing della marcia che si verificano. I segnali automatici hanno ridotto gli episodi del 43% e “on-demand” solo il 9%38. Inoltre, questi segnali, quando usati in concomitanza con la fisioterapia tradizionale (esercizi per la pedana mobile), mostravano maggiori miglioramenti della mobilità rispetto alla fisioterapia tradizionale somministrata da sola39. Questi risultati suggeriscono che l’uso di Q-WALK insieme ai normali esercizi di fisioterapia può essere più vantaggioso rispetto ai metodi convenzionali.
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